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Il segmento testuale Diana di Milano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 8Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 68

Brano: [...] manifestazioni, fondò a Milano il quotidiano anarchico Umanità Nova. Sei mesi dopo, si tenne a Bologna il Congresso dell’Unione Anarchica Italiana (14.7.1920), che approvò il programma proposto da Malatesta. Dal 26 al 29 luglio 1920 gli anarchici parteciparono al grande movimento popolare di Ancona (v.) contro la partenza dei bersaglieri per l’Albania.

Il 23.3.1921 alcuni giovani anarchici individualisti fecero esplodere una bomba nel teatro Diana di Milano

durante una rappresentazione. L’atto terroristico provocò 21 morti e numerosi feriti tra gli spettatori;

ii gesto venne in generale deplorato dai partiti, dagli stessi anarchici e dal Partito comunista, seppure Antonio Gramsci non mancò di sottolinearne le cause, mettendo in rilievo le responsabilità delle classi dirigenti per la situazione che esse avevano creato in Italia e le inevitabili conseguenze che ne scaturivano. ! fascisti, speculando sul tragico episodio, scatenarono un’ondata di violenze contro le organizzazioni dei lavoratori, invasero e distrussero la redazione di « Umanit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 478

Brano: [...]urono costoro infatti a dare vita, a Capua, al primo Fascio del Casertano, che reclutò parte dei propri aderenti tra i peggiori pregiudicati del luogo, assicurando loro il perdono giudiziario e immunità.

Direttamente armato da alcuni ufficiali, il 28.3.1921 un gruppo di teppisti irruppe nel municipio, esigendo l’esposizione della bandiera nazionale abbrunata in segno di lutto per l’attentato dinamitardo compiuto dagli anarchici (v.) al teatro Diana di Milano. Gli amministratori comunali risposero che, semmai, avrebbero esposto la bandiera rossa abbrunata, come voleva la tradizione (a quel tempo, in occasione di solennità civili o ricorrenze polita che i comuni socialisti usavano infatti esporre la bandiera rossa). L’indomani, il capitano Vadalà e un commissario di polizia si ripresentarono al Comune intimando di esporre la bandiera tricolore, ma neppure questa volta gli amministratori si lasciarono impressionare. Nel pomeriggio, una squadra di pregiudicati e altri fascisti, apertamente

appoggiati dalle autorità militari e dalla polizia, assalt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 720

Brano: [...]0. 3.1921, riportato dalla rivista del numero delI'115.4.1921, si vedano sui fascicoli dei mesi di maggio e giugno gli articoli che si riferiscono a Barletta, al Ferrarese, al Reggiano, al Mantovano, al Polesine,, alla Venezia Giulia), si accentuano invece i toni evangelici, gli inviti al disarmo anche unilaterale, il culto della sofferenza fatalisticamente accettata e della sua superiorità etica sulla forza bruta.

« Dopo l'eccidio del teatro Diana di Milano —t dice il Turati alla Camera il 24.6.1921 — chiamato a commemorare quei morti, io tenni un discorso che fu poi dato alle stampe col titolo: Abbasso la violenza! Abbasso la morte!, il quale, ripetendo una mia vecchissima canzone, echeggiava lo spirito del Sermone della montagna e del pensiero tolstoiano. Nessuna rappresaglia mai, neanche la più legittima; spezzare il circolo vizioso, anzi la spirale saliente, della, violenza, che si espande e prolifica all’infinito; meglio, mille volte meglio, essere uccisi che uccidere, meglio essere dileggiati che non dileggiare altrui, ossia dileggiare noi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 88

Brano: [...]l Ferrarese, del Polesine, ai cui rustici tuguri, nella notte fonda, bande di energumeni battono alla porta, intimano di levarsi dal letto e alzare le mani; e se avviene che difendano sé, le donne, i figlioletti, al tugurio si dà fuoco ed essi sono trucidati? È dunque un delitto appartenere all’esercito degli eternamente sfruttati? ».

Su L’Ordine Nuovo del 25.3.1921 Antonio Gramsci scrisse: « L’attentato contro il pubblico raccolto nel teatro Diana di Milano è un altro episodio del periodo di caos e di barbarie in cui è stata piombata l’Italia dalla crisi economica e sociale generata dalla guerra imperialista. Chiunque abbia studiato e conosca la storia e la psicologia del popolo italiano poteva essere autorizzato a ritenere che proprio in Italia la crisi rivoluzionaria avrebbe determinato gli squilibri morali più gravi e gli eccessi più mostruosi. Il popolo italiano è quello che, dopo il



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 90

Brano: [...]tega d’Erasmo, Torino, 1971.

Attualmente è magistrato di Cassazione e lavora presso la Corte d’Appello di Torino.

P.Bu.M.Ca.

Repaci, Leonida

N. a Palmi (Reggio Calabria) il

24.4.1898, m. a Roma il 19.8.1985; scrittore.

Laureato in Giurisprudenza e dedicatosi alla professione forense, noto per le sue simpatie di tendenze anarcosocialiste (nel 1922 fece parte del collegio di difesa degli anarchici imputati della strage del Teatro Diana di Milano), nel 1921, all’atto della costituzione del Partito comunista, vi aderì. Collaborò poi come critico letterario aH’“Ordine Nuovo” e nel 1923 pubblicò un romanzo a sfondo sociale (L’ultimo Cireneo). Nel 1924 entrò nella redazione dell’esordiente quotidiano comunista “l’Unità” e nel contempo venne designato membro del Comitato centrale del partito.

Con l’avvento della dittatura fascista rallentò i propri impegni politici, nondimeno nel 1925, in seguito a una grossolana provocazione poliziesca, imbastita intorno alla morte di un fascista avvenuta durante un’aggressione squadristica a Palmi (v.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 106

Brano: [...]ieri, rimase orfano con il fratello Secondino, poi noto come Ignazio Silone (v.), in seguito al terremoto avvenuto nella Marsica nel 1915. Imparò il mestiere di tipografo in un istituto religioso di Tortona (Alessandria) e trovò impiego a Roma. Attivo nelle organizzazioni socialiste e poi in quelle comuniste, nel

1922 fu arrestato per affissione di volantini relativi all’attentato avve

Romolo Tranquilli

nuto l’anno precedente nel Teatro Diana di Milano, ma venne rilasciato in quanto estraneo ai fatti. Nel gennaio 1926, divenuto funzionario della Federazione giovanile comunista, fu delegato al Congresso del P.C. d’I. svoltosi a Lione.

Nell’aprile del 1928, dopo aver incontrato Luigi Longo (rientrato dalla Francia per riorganizzare il Centro interno del partito), Tranquilli fu arrestato casualmente a Brunate (Como). Durante la perquisizione venne trovato in possesso di uno schizzo di pianta topografica che Longo stesso gli aveva disegnato per indicargli la località di un appuntamento clandestino e, dato che pochi giorni prima era stato com[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Diana di Milano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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